Iraq: cresce attesa per esito referendum

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq continua lo spoglio delle schede del referendum di sabato scorso sulla Costituzione. Sembra quasi certa la vittoria dei ‘si’ grazie alla grande partecipazione alla consultazione di sciiti e curdi. Nel Paese arabo, dove quattro ribelli e due soldati americani sono rimasti uccisi in scontri al confine con la Giordania, cresce intanto l’attesa per il processo di domani a Saddam Hussein. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Saddam Hussein è accusato di aver organizzato il massacro di 142 sciiti e la deportazione di centinaia di donne e bambini del villaggio di Dujail, a nord di Baghdad. L’ex rais è accusato anche di aver violato il diritto internazionale ordinando nel 1990 l’invasione del Kuwait, di aver autorizzato il genocidio dei curdi e di aver usato armi non convenzionali nella guerra tra Iran e Iraq che ha provocato negli anni ‘80 oltre un milione di morti. Saddam, nato in un villaggio nei pressi di Tikrit il 28 aprile del 1937, è stato eletto presidente dell’Iraq nel 1979.

Epilogo del regime

L’epilogo della sua dittatura risale al 2003, anno della seconda guerra del Golfo, della caduta del regime e del suo arresto, il 13 dicembre, in un nascondiglio a Tikrit. Domani il processo aggiungerà, dunque, un nuovo tassello alla storia personale di Saddam e a quella dell’Iraq, un passo importante che, secondo il portavoce del dipartimento di Stato americano, “chiude un capitolo cupo della storia irachena”. “Saddam – ha detto il ministro degli Esteri Zebari in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ – non pare ancora aver capito di aver perso la guerra”.

Referedum su Costituzione: si profila vittoria del ‘si’

Parlando dell’attuale situazione e riferendosi al referendum sulla Costituzione, Zebari ha aggiunto che il popolo iracheno ha per la prima volta la possibilità di scrivere la propria Costituzione. Proprio il testo costituzionale è l’altro tema cruciale di questi giorni. In base ai dati parziali del referendum sulla Costituzione hanno prevalso i ‘si’ ma i risultati definitivi saranno resi noti solo nei prossimi giorni.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *