© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Ancora forte l’emozione per gli ospiti della Casa famiglia “Viva gli anziani”, gestita a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio, visitata lunedì scorso dal Papa. Benedetto XVI ha esortato famiglie e istituzioni a fare in modo che gli anziani possano rimanere nelle loro case. Amedeo Lomonaco ha raccolto il commento di Michele Mangano, presidente nazionale dell’Auser, associazione impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo:

 

R. – Accogliamo con una grande fiducia, con grande speranza, queste parole di Sua Santità, perché per noi è molto importante che ci sia una forte attenzione delle istituzioni, del governo, delle forze politiche sul tema appunto delle persone anziane, soprattutto quelle non autosufficienti, che vivono da sole.

Legislazione ancora lacunosa

D. – Cosa occorre in Italia, da un punto di vista legislativo, per dare agli anziani, soprattutto non autosufficienti, un’assistenza adeguata?

R. – Occorre definire una legge nazionale sulla non autosufficienza, non solo per finanziare il fondo che è stato azzerato, ma nello stesso tempo per creare una legge quadro in cui si costruisca un intervento, basato sul sistema a rete di servizi, dove lo Stato deve garantire almeno quei livelli essenziali, come per esempio l’assistenza domiciliare integrata; ci può essere anche l’intervento del sistema delle autonomie locali sulla domiciliarità sociale e, infine, anche il ruolo del terzo settore, del volontariato, delle famiglie, che completano un intervento integrato nella direzione appunto del sostegno alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia.

Indennità di accompagnamento

D. – Il Papa ha esortato famiglie e istituzioni a fare in modo che gli anziani restino in casa…

R. – Gli over 65 non autosufficienti in Italia sono 1 milione 700 mila circa. Da questo punto di vista, allora, è importante non puntare solo sull’unico strumento su cui, al momento attuale, può contare la persona autosufficiente, soprattutto quando c’è una disabilità totale, che è quella dell’indennità di accompagnamento. Bisogna costruire, rinnovare, riformare l’indennità di accompagnamento, costruendo un servizio a reti per l’intervento, i cui costi ovviamente non possono che oscillare intorno ai 10 miliardi di euro l’anno.

Autosufficienza

“E’ un intervento che prevede la prevenzione, la cura, la riabilitazione, l’intervento domiciliare. Quindi, su questo terreno occorre ovviamente che ci sia un impegno graduale per raggiungere questi obiettivi. D’altra parte, anche in altri Paesi europei, si sono costruite leggi sulla non autosufficienza, che hanno affrontato il tema in modo graduale, anche con la compartecipazione delle famiglie, in relazione al reddito. Quindi, è un processo complesso, che deve vedere veramente una politica di intervento organica”.

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