© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq le sedi dell’amministrazione, delle forze di polizia irachene e delle basi militari americane continuano ad essere colpite dalle azioni della guerriglia. Due attentati, rivendicati dal gruppo guidato dal terrorista giordano Al Zarqawi, sono stati condotti a Baghdad, dove è stato anche assassinato un ufficiale dei servizi segreti iracheni. Altri due attacchi sono stati compiuti a Kirkuk e a Tikrit. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Mentre in Parlamento si cerca un difficile accordo per far convergere nel governo le diverse anime dell’Iraq, la guerriglia intensifica le sue azioni verso obiettivi strategici. Due kamikaze si sono fatti saltare in aria, quasi simultaneamente, nei pressi del ministero dell’Interno. I morti sono almeno 15 e tra le vittime, quasi tutti poliziotti, ci sono anche bambini. Un attacco contro un commissariato di polizia a Kirkuk ha poi provocato la morte di altri quattro agenti iracheni. Violenze anche a Tikrit, dove una bomba esplosa nei pressi di una base militare statunitense ha provocato il ferimento di 20 civili.

Video di un americano rapito

La televisione araba Al Jazeera ha mostrato, inoltre, un video con le immagini di un cittadino americano, rapito lunedì scorso, che esorta gli Stati Uniti ad aprire un dialogo con la guerriglia. Continua a delinearsi, intanto, il calendario del ritiro delle forze della coalizione dall’Iraq: dopo il recente annuncio dell’esecutivo polacco del rimpatrio del proprio contingente entro la fine del 2005, il governo britannico ha reso noto che comincerà a ritirare le sue truppe a partire dal prossimo anno.

Indagini sulla morte di Calipari

La televisione americana NBC anticipa, infine, che il rapporto preliminare della commissione mista Italia-USA, formata per indagare sulla morte dell’agente del SISMI Nicola Calipari, sembra assolvere i soldati statunitensi. I militari – si legge nel testo – hanno sparato contro l’auto sulla quale viaggiavano l’agente italiano e la giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena, dopo aver rispettato tutte le regole di ingaggio.

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