Golfo del Messico: arriva uragano Rita

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

L’uragano Rita, che sta progressivamente perdendo potenza, si è abbattuto sulla costa del Golfo del Messico provocando danni, inondazioni e incendi. I centri maggiormente colpiti, Port Arthur e Lake Charles, sono stati quasi completamente evacuati. Il ministro della Sanità americano, Mike Leavitt, ha proclamato l’emergenza sanitaria in Texas e in Lousiana e sono state arrestate le produzioni di petrolio e gas naturale. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Dopo l’orrore provocato dalla forza devastatrice di Katrina, la costa del Golfo del Messico è di nuovo nell’occhio del ciclone: l’uragano Rita ha toccato terra nei pressi del confine tra Texas e Louisiana e avanza 20 chilometri l’ora. Al momento non si ha notizia di vittime ma l’impatto è stato molto violento. Sono scoppiati grandi incendi nella città di Galveston e ad Huston 500 mila persone sono rimaste senza corrente elettrica. L’uragano si è abbattuto soprattutto nella zona di Porth Arthur, sede delle principali raffinerie di petrolio in Texas.

L’uragano perde potenza

In questa area, le precipitazioni sono intense e l’altezza delle onde supera i sei metri. Le onde hanno anche superato gli argini della già martoriata New Orleans, che fortunatamente non ha riportato gravi danni. Durante il suo percorso, Rita ha comunque perso potenza ed è stata declassata dal livello 5, il più alto, a forza 2 ma il timore per il suo passaggio ha dato avvio ad un esodo senza precedenti: in Texas più di due milioni e mezzo di persone, su consiglio del presidente degli Stati Uniti, si sono messe in viaggio per trovare riparo in zone più tranquille.

Morte 24 persone per un rogo

In queste ore di panico, segnate da continui scontri per l’accaparramento di carburante, si deve registrare anche un drammatico episodio: sono almeno 24 le persone morte ieri a causa del rogo di un autobus sull’autostrada da Houston a Dallas, intasata dalle auto degli sfollati. Il presidente americano, George Bush, ha cancellato infine il suo viaggio in Texas per non intralciare le operazioni di soccorso e segue in un bunker del Colorado l’andamento della perturbazione.

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