Globalizzazione e new economy

Secondo il nuovo pensiero economico le autostrade informatiche offrono al capitalismo la possibilità di svilupparsi ininterrottamente e senza intoppi, eliminando di fatto i cicli economici.

New economy

Cresce la produttività dovuta all’introduzione del computer nei processi produttivi e si afferma lo sviluppo e l’importanza della new economy. La new economy è la nuova forma dell’economia, legata al mondo del computer e delle grandi reti: tutto si può proporre, comprare, vendere tramite i circuiti delle reti e si aprono grandi possibilità di sviluppo.La new economy crea infatti innumerevoli mestieri, grandi ricchezze ed è inoltre un fenomeno democratico e trasversale. Tutto sembra stia portando in America un boom economico senza precedenti al punto che oggi negli Stati Uniti si parla di piena occupazione. Globalizzazione e new economy sono due processi che si intrecciano tra loro determinando una serie di cambiamenti mai visti fino ad ora. A cambiare oggi, infatti, sono non solo i rapporti all’interno dell’economia, ma le regole stesse di quest’ultima.

E-commerce

In questa prospettiva il famoso “internet time”, secondo cui 60 giorni corrispondono ad un anno del tempo “tradizionale”, è un sintomo emblematico di quanto occorra muoversi velocemente in questa nuova realtà. La “Knowledge Society” non può che svilupparsi all’interno di una società cosmopolita e aperta. Tornare indietro verso una società di tipo “comunitario” vorrebbe dire, invece, bloccarne lo sviluppo. Occorre dunque investire nell’educazione e nella formazione delle persone. Con il termine e-commerce si fa riferimento alla nuova realtà del  commercio attraverso il computer. Nel mondo della rete le distanze si annullano, è possibile raggiungere un esercizio commerciale al di là dell’oceano con la stessa facilità di uno che si trova nella nostra stessa città: in pochi secondi, con un semplice click del mouse.

Cambia il mercato

Le possibilità aperte dal commercio in rete modificano in maniera radicale molte caratteristiche del tradizionale mercato commerciale. E’ facile rendersi conto, infatti, che anche per piccoli acquisti Internet fornisce un’alternativa spesso vantaggiosa, in termini sia di offerta della merce che di prezzi d’acquisto, rispetto a canali più tradizionali.In questo momento, Internet è probabilmente l’incarnazione più concreta dell’idea stessa di mercato globale e c’è chi pensa di trasformare la rete, uno spazio privo di confini geografici o politici veri e propri, in una zona franca. La proposta è arrivata nel luglio ’97 dall’amministrazione Clinton con il rapporto “Framework for global eletronic commerce”, in cui si attribuisce alla rete la capacità di “cambiare i paradigmi classici degli affari e dell’economia” grazie al decollo del commercio elettronico.

E-business

Con il termine e-business infine, ci riferiamo ad un altro importante aspetto legato alla rete e quindi alla globalizzazione.L’intero settore finanziario è interessato dai cambiamenti introdotti dalle autostrade dell’informazione, un cambiamento che ha probabilmente uno dei suoi aspetti centrali nella  possibilità di effettuare non solo operazioni bancarie ma veri e propri investimenti attraverso la rete. Già adesso, sono disponibili su Internet diversi servizi d’acquisto, gestione, vendita on-line di azioni e partecipazioni finanziarie, servizi impegnati in una vera e propria guerra per aggiudicarsi un settore che è evidentemente percepito come strategico.

Operazioni finanziarie globali

In una situazione in cui le operazioni finanziarie possono essere condotte da ciascuno di noi, da casa, a costi per transazione estremamente bassi, e in cui la possibilità stessa di seguire le fluttuazioni di mercato sarà garantita in tempo reale dalla rete, sembrano prevedibili alcune conseguenze di un certo rilievo. Innanzitutto, la velocità e soprattutto la durata degli investimenti e dei disinvestimenti potrà ridursi drasticamente. Si può cercare di sfruttare le fluttuazioni di mercato comprando ad esempio azioni Ibm per venti minuti, e poi rivenderle e investire magari in azioni Microsoft. In secondo luogo l’ammontare degli investimenti potrà essere anche assai basso e tutte le procedure di acquisto saranno svolte direttamente via computer. Il terzo elemento che va sottolineato è quello della globalizzazione dei mercati finanziari anche a livello di singoli investitori: si può investire, a costi analoghi e seguendo le stesse procedure, sulla borsa di New York come su quella di Tokyo, a Milano come a Francoforte. Infine, un quarto elemento è rappresentato proprio dall’apertura diretta dei mercati ai singoli investitori che, senza mediazioni possono speculare autonomamente da casa.

BtC “Business to Consumer”

Dal venditore al compratore. E’ il modello tradizionale delle vendite al dettaglio replicato con le dovute differnze sulla Rete. Ne esistono molteplici versioni e le più diffuse sono quelle relative a vendite specialistiche oppure a veri e propri empori che vendono un po’ di tutto.

CtC “Consumer to Consumer”

E’ il mercato tra i consumatori che si basa sul baratto del tipo “mercatino dell’usato”.

 

CtB “Consumer to Business”

Dal compratore al venditore. Definito anche sistema di “asta inversa” dove è il compratore che indica il prezzo che è disposto a pagare ed i venditori possono ritrovarsi a comperare tra di loro con effetti sul prezzo a favore del compratore. Missione del sito è quello di fare da punto di ricerca e contatto tra domanda ed offerta.

BtB “Business to Business”

E’ il mercato tra i venditori, anche tra concorrenti, per l’acquisto di materie prime o di componentistica. E’ questo per Internet il vero mercato del futuro. Si stima che entro il 2004 il 7% dell’intera economia mondiale transiterà tramite Internet per compravendite tra aziende.

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.