Globalizzazione al centro dell’incontro del Celam

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“Globalizzazione, superamento della povertà e iniquità”. E’ il tema al centro dell’incontro, conclusosi sabato scorso, tra vescovi latinoamericani delegati del CELAM ed un gruppo di economisti, tra cui Michel Camdessus, ex direttore del Fondo monetario internazionale. Si è discusso, in particolare, del rapporto tra etica ed economia alla luce della centralità della persona umana nei processi di sviluppo. I presuli hanno sottolineato come la Chiesa metta l’accento su un’economia che non sia slegata dall’etica.

Intervista con mons. Ramazzini

Ma come viene accolto questo impegno in America Latina in vista della quinta Assemblea generale delle Conferenze episcopali di America Latina e Caribe, che si terrà a maggio ad Aparecida, in Brasile, e sarà aperta da Benedetto XVI? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto a mons. Álvaro Ramazzini Imeri, vescovo di San Marcos e presidente della Conferenza episcopale del Guatemala:

R. – Credo che adesso la sfida sia come riuscire a far sì che venga accolto questo legame tra etica ed economia. E credo che dovremmo discutere, noi tutti che parteciperemo alla V Conferenza di Aparecida, per riuscire a trovare le strade più pratiche, affinché questo si avveri.

Chiesa e globalizzazione

D. – Come si rapporta la Chiesa al fenomeno della globalizzazione nel contesto latinoamericano?

R. – Noi vediamo che il processo della globalizzazione in America Latina ha delle conseguenze piuttosto negative e poco positive: i processi di impoverimento delle grandi popolazioni aumentano. Noi, che vediamo la realtà delle comunità nei villaggi, nei paesini, constatiamo come quelli che potrebbero essere gli effetti positivi della globalizzazione vadano in favore soltanto di determinati gruppi che diventano più ricchi. Ecco perché una delle conclusioni alle quali siamo giunti in questo incontro è stata quella di verificare l’aumento del divario tra ricchi e poveri.

Poveri sempre più poveri

Per questo, dobbiamo cercare di far cambiare questi effetti negativi, anche perché la grande domanda è questa: chi è responsabile dei processi di globalizzazione? Alla fine, si può rispondere: quelli che si arricchiscono di più. Il fenomeno della globalizzazione, in questo momento in America Latina, rende i poveri ancora più poveri.

Preoccupazioni della Chiesa in America Latina

D. – Quali sono i problemi che preoccupano la Chiesa in America Latina e, in particolare, in Guatemala?

R. – La mancanza di rispetto per la vita umana. Poi, ci preoccupa la violenza, che è frutto anche della povertà, ci preoccupa la disintegrazione delle famiglie, anche perché spesso il lavoro obbliga i genitori a stare fuori casa tutto il giorno. Ma ci preoccupa molto anche la delusione della maggioranza dei giovani, che non vedono per loro un futuro migliore. Ci preoccupa l’emigrazione, in aumento soprattutto verso gli Stati Uniti. Ci preoccupano molto anche l’aumento del narcotraffico, il divario tra fede e vita di tanti cristiani, cui fa seguito l’incapacità di considerarsi davvero discepoli, di non vivere il loro battesimo.

Il nodo del proselitismo

Ci preoccupa infine il proselitismo aggressivo delle sette fondamentaliste non cattoliche, che offrono una proposta di vita che – in molti casi – non ha nulla a che vedere con il vero Vangelo del Signore Gesù. Tutte queste sono cose che ci preoccupano.

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