Stallo per formazione del governo iracheno

In Iraq, prosegue la fase di stallo nelle trattative per la formazione del governo dopo la cerimonia di insediamento, venerdì scorso, del Parlamento provvisorio. Ma il leader curdo Talabani ha dichiarato, in un’intervista rilasciata alla CNN, che prima della prossima riunione dell’Assemblea nazionale, prevista per il 26 marzo, saranno sciolti tutti i nodi tra curdi e sciiti. Sulle divergenze politiche tra i partiti iracheni della maggioranza, il servizio di Amedeo Lomonaco:

I curdi hanno alzato la posta con gli sciiti, prima forza politica irachena, chiedendo i Ministeri degli Esteri, del Petrolio e delle Finanze. I principali nodi da sciogliere sono lo status di Kirkuk, il più ricco centro petrolifero dell’Iraq, e la sorte dei peshmerga, i leggendari combattenti curdi. I leader dei due partiti curdi, Barzani e Talabani, intendono includere Kirkuk nel Kurdistan, che si appresta a diventare autonomo in base alla costituzione provvisoria irachena approvata nel giugno scorso. I due politici vogliono che la città torni a far parte della loro regione, in modo da ricucire lo strappo provocato da Saddam Hussein quando cacciò i curdi per far posto ad arabi sunniti.

Prospettive politiche

Il candidato premier della lista sciita, Jaafari, intende invece risolvere la spinosa questione nell’ambito della Costituzione permanente, la cui bozza dovrà essere stilata dalla nuova Assemblea nazionale e poi sottoposta a referendum. Barzani e Talabani vogliono mantenere, inoltre, il controllo dei peshmerga invece di integrarli nel nuovo esercito iracheno. Parallelamente, proseguono i delicati negoziati con la minoranza sunnita che può contare solo su una ventina di deputati. Particolare interesse ha poi suscitato, nel Paese arabo, un sondaggio realizzato dall’Istituto internazionale repubblicano di Washington: la maggior parte degli intervistati ha dichiarato che la Costituzione irachena deve assicurare l’identità musulmana dell’Iraq, ma non deve introdurre la sharia, la legge islamica.

Ancora violenze

Sul terreno, intanto, continuano le violenze: uomini armati hanno ucciso l’imam sunnita Abdul Rahim al-Samarraie ed almeno due persone sono morte in seguito ad un attentato kamikaze avvenuto ieri sera a Mossul. A Baghdad, la polizia irachena ha sventato il rapimento di alcuni stranieri che lavorano per un’azienda statunitense e ha arrestato quattro persone. Il sedicente gruppo “Ansar al Sunna” ha rivendicato, infine, l’uccisione di un generale cristiano incaricato dei rapporti tra governatorato e organizzazioni non governative.

 

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