Filippine: offensiva contro Abu Sayyaf

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nelle Filippine, è pesante il bilancio della più violenta offensiva degli ultimi tre anni condotta dall’esercito contro miliziani islamici del gruppo Abu Sayyaf, legato ad Al Qaeda. A causa dei combattimenti, avvenuti nelle ultime ore sull’isola meridionale di Jolo, sono morte almeno 58 persone, tra cui 26 soldati filippini. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

La battaglia fra esercito e fondamentalisti islamici è divampata ieri mattina in seguito ad un’imboscata tesa dai guerriglieri contro un camion carico di soldati. All’agguato hanno fatto seguito incursioni dell’esercito e furiosi scontri a fuoco. Sono rimasti coinvolti anche diversi miliziani del Fronte islamico di liberazione Moro, che aveva firmato un accordo di pace nel 1996 con il governo filippino.

Oltre 4 mila civili hanno lasciato le loro case

Più di 4 mila civili hanno lasciato le loro case per sfuggire ai combattimenti e, nella notte, diversi elicotteri hanno bombardato presunte postazioni dei ribelli. Oggi, la situazione sembra essersi normalizzata, anche perché l’esercito ha annunciato di aver sospeso le operazioni militari per rispettare le preghiere del venerdì, giorno di festa per i musulmani. Le zone meridionali delle Filippine, abitate in prevalenza da musulmani, sono teatro di un conflitto armato indipendentista che, dal 1970, ha causato almeno 150 mila morti.

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