India: proibita produzione a basso costo di farmaci

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In India, è stata approvata ieri la legge che proibisce la produzione a basso costo di farmaci brevettati. Adesso si attende solo la promulgazione definitiva del presidente Abdul Kalam. La decisione ha scatenato le polemiche di varie organizzazioni non governative. Amedeo Lomonaco:

La legge approvata dal Parlamento di New Delhi, che introduce i brevetti sui farmaci in India, è un passo indietro per la lotta, nei Paesi poveri, contro l’AIDS e le altre malattie. La decisione, imposta dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), impedirà la produzione di medicinali a basso costo. Così l’associazione Medici Senza Frontiere (MSF) esprime le proprie preoccupazioni su questa decisione. “Il provvedimento – si legge in una nota – impedirà alle industrie farmaceutiche indiane di continuare a produrre e ad esportare farmaci salvavita economici verso i Paesi meno sviluppati”.

Governo indiano contrario alle barriere di accesso ai farmaci

Il governo indiano è sempre stato contrario alle barriere di accesso ai farmaci. Ma, in quanto membro del WTO, l’India ha l’obbligo – a partire dal 2005 – di rilasciare brevetti ventennali sui farmaci. La vita di milioni di persone che nel mondo dipendono dai farmaci prodotti nello Stato asiatico, è ora in pericolo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nei Paesi in via di sviluppo almeno 6 milioni di uomini e donne abbiano urgente bisogno di terapie anti-retrovirali contro l’AIDS. Le industrie farmaceutiche indiane hanno sempre svolto un ruolo vitale nella produzione dei farmaci a basso costo per fronteggiare questa malattia. Attualmente, solo 700 mila persone hanno accesso a trattamenti anti-retrovirali ed al 50 per cento di queste vengono somministrati farmaci indiani.

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