Elezioni nella Repubblica democratica del Congo

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Speranza nel futuro, timori per nuove violenze e incertezza sull’esito elettorale dominano la vigilia del ballottaggio presidenziale, previsto domani, nella Repubblica democratica del Congo, abitata da oltre 52 milioni di persone. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Uscita da una devastante guerra civile costata la vita ad oltre 4 milioni di persone, la Repubblica democratica del Congo prova a voltare pagina. Per la prima volta, dopo 46 anni, il Paese africano sceglierà domani il proprio presidente con elezioni democratiche. Sono le prime elezioni dopo l’indipendenza del 1960 e dopo oltre 40 anni di dittatura e instabilità politica. L’iter elettorale, cominciato lo scorso 30 luglio, prevede uno storico ballottaggio tra il capo di Stato uscente, Joseph Kabila, ed il vicepresidente, Jean Pierre Bemba.

Scontri prima del voto

E’ l’ultimo atto di un difficile processo di transizione cominciato nel 2003 con la firma degli accordi di pace. Al primo turno ha vinto Kabila con circa il 45 per cento dei voti ma l’esito della consultazione di domani non è scontato. Possono infatti pesare sul risultato finale un eventuale, massiccio astensionismo nelle province centrali e una possibile bassa affluenza dovuta al clima di tensione. Nel giorno delle elezioni del primo turno sono morte almeno 30 persone. Ieri, altri 4 congolesi sono rimasti uccisi in seguito a gravi scontri tra i sostenitori dei due candidati presidenziali. A vegliare sul corretto svolgimento della consultazione ci saranno, comunque, migliaia di osservatori internazionali e 17 mila caschi blu. La sfida cui sarà chiamato il nuovo presidente è enorme: si tratta di ricomporre, prima di tutto, il tessuto sociale avvelenato dal conflitto dal 1996 al 2003.

Profonde ferite dopo la guerra civile

La guerra civile ha lasciato, infatti, profonde cicatrici: sono milioni i profughi e la situazione sanitaria è disperata. L’aspettativa di vita è di circa 45 anni e più della metà dei congolesi vive in condizioni di povertà. La Repubblica democratica del Congo è uno dei Paesi più poveri del mondo nonostante ricchi giacimenti di diamanti, oro e rame. Ma il voto di domani può aprire una nuova era. Per questo, la Chiesa congolese si è fortemente impegnata per promuovere la formazione degli elettori e per svolgere l’importante ruolo di monitoraggio e garantire la trasparenza del voto.

Foto:

© MONUSCO/Sylvain Liechti [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons

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