Elezioni in India. Intervista con mons. Machado

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In India, la sesta giornata delle elezioni legislative, iniziate lo scorso 7 aprile, è stata segnata da una serie di attentati costati la vita ad almeno 10 persone, tra cui 6 poliziotti. L’attacco più grave, compiuto da ribelli maoisti, è avvenuto nello Stato nordorientale dello Jharkand ,dove un ordigno è esploso al passaggio di un bus. Su questo drammatico episodio e sulle elezioni parlamentari che si concluderanno il 12 maggio, Amedeo Lomonaco ha intervistato mons. Felix Anthony Machado, presidente dell’Ufficio per il dialogo e l’ecumenismo della Conferenza episcopale indiana:

 

R. – Nello Jharkhand gli attacchi dei maoisti si susseguono da almeno due o tre anni, non soltanto durante queste elezioni. Quindi non sappiamo se siano collegati direttamente alle elezioni. È un problema – direi – al di fuori del contesto delle elezioni.

Massiccia campagna elettorale del Partito nazionalista

D. – È stata una campagna elettorale segnata da una propaganda massiccia da parte del Partito indu nazionalista, Bharatiya janata party (Bjp) …

R. – Non ho visto una campagna elettorale promossa da parte di tutti i partiti come dovrebbe accadere in un Paese democratico. Sembra che il Bjp abbia comprato tutti i giornali, tutti gli spazi dei canali televisivi. Almeno io come bambino, come studente e anche come adulto, ho visto altri tipi di campagne elettorali. Una campagna non soltanto solo per il partito Bjp ma soprattutto per un solo candidato. Per la prima volta tutto è centrato su una persona, un nome solo. Niente del partito ma solo per una persona!

India e democrazia

D. – È il segno che in India la democrazia sia malata?

R. – Direi che non vedo minacce per la democrazia, però la cosa strana è che in un Paese ci sono vari partiti e poi, tra questi, vari candidati … Ma qui è una persona sola ad essere promossa, vista, sentita. Non ci sono dibattiti, discorsi. Mi dispiace che questo accada in un Paese democratico …

La Chiesa e le elezioni

D. – Quali sono le indicazioni date dalla Chiesa in occasione di queste elezioni?

R. – Abbiamo chiaramente detto che la Chiesa non si identifica con nessun partito. Ogni cristiano, come cittadino del Paese, deve andare a votare e votare con coscienza per scegliere un candidato che farà il bene per il Paese e per il popolo.

Foto:

By Ben Sutherland from Forest Hill, London, European Union [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

 

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