Diplomazia al lavoro per risolvere crisi libanese

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Diplomazia al lavoro per trovare una soluzione alla crisi libanese: il segretario di Stato americano, la signora Condoleezza Rice, è partita per il Medio Oriente per promuovere un cessate-il-fuoco tra Israele e il movimento politico e militare degli Hezbollah. Sono previsti incontri con il premier israeliano, Ehud Olmert, e con il primo ministro libanese, Fuad Sinora. Ma gli sforzi non sembrano, al momento, trovare terreno fertile: Israele ha respintola richiesta di una tregua umanitaria di 72 ore, avanzata dall’ONU, per dare la possibilità di portare aiuti di emergenza. Secondo il governo dello Stato ebraico, non c’è bisogno di un cessate-il-fuoco perché sono già stati aperti corridoi verso il Libano.

Intervista con padre Vittorio Pozzo

La situazione sembra, però, molto critica: ieri, attacchi israeliani hanno colpito anche due convogli umanitari a sud di Beirut. Almeno tre persone sono rimaste ferite. Ma come procedono adesso, in Libano, l’organizzazione e la distribuzione degli aiuti? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto al missionario salesiano della casa Don Bosco di El Houssoun, padre Vittorio Pozzo, in Medio Oriente da 54 anni e da 30 in Libano:

R. – La distribuzione degli aiuti umanitari, soprattutto nel sud del Libano, è praticamente paralizzata a causa di questi bombardamenti e gli stessi corridoi umanitari cheerano stati– in teoria – autorizzati da Israele, praticamente non vengono rispettati: tutti i ponti e le strade, da Beirut in giù, sono distrutte; riuscire ad organizzare convogli in quelle zone è estremamente difficoltoso.

Aiuti alle comunità

D. – Avete potuto portare aiuti nella vostra zona?

R. – Grazie ad alcuni aiuti che stiamo già ricevendo, per adesso maggiormente in denaro, abbiamo potuto organizzare degli interventi rapidi. Nella nostra zona, nella provincia diJbeil, sono radunati da 30 a 50 mila sfollati. Sono in stragrande maggioranza sciiti, ma c’è anche una piccola minoranza di cristiani. Noi, come Salesiani, abbiamo due case nella zona: una casa in montagna, che è occupata da 150 sfollati, prevalentemente sciiti insieme con alcune famiglie cristiane. Poi, c’è una casa sulla costa, in una scuola tecnica. Siamo in tre ed abbiamo mobilitato i nostri animatori ed alcuni volontari. Ogni giorno visitiamo uno dei centri con i quali siamo in contatto.

Sostegno alla popolazione

D. – Come sostenete in concreto la popolazione?

R. – Quel poco che possiamo raccogliere, lo portiamo. Portiamo, tra le varie cose, sempre dei palloni per i ragazzi, perché è un oggetto molto amato e richiesto per potersi divertire un po’: organizziamo un’ora di animazione per i bambini e i ragazzi, per distrarli da questa situazione veramente tragica. Oggi abbiamo in programma di andare in montagna, nella zona diAnnaya, dove sorge il Monastero di San Charbel, il Santo nazionale libanese, nel cui perimetro sono accampate centinaia di persone. Stiamo raccogliendo tutto ciò che è possibile e porteremo loro quello che possiamo.

L’impegno della comunità internaizonale

D. – La comunità internazionale è al lavoro per trovare una soluzione alla crisi. La popolazione confida in questi sforzi?

R. – Non sembra che tali sforzi saranno molto entusiasmanti per il Libano, non dico per tutto il Libano, ma soprattutto per una parte, quella degli Hezbollah. Se il movimento degli Hezbollah e i membri del governo che sono legati agli Hezbollah rifiutano queste proposte o ne propongono di alternative, considerate inaccettabili da Stati Uniti ed Israele, i combattimenti dovrebbero continuare. Per adesso, non ci facciamo molte illusioni su una rapida soluzione della crisi, su un immediato cessate-il-fuoco.

La priorità è l’intervento umanitario

D. – Voi Salesiani avete sentito responsabili Hezbollah? Cosa dicono?

R. – Adesso sono preoccupati per la drammatica situazione umanitaria. Non entriamo in questioni di strategia o discussioni di carattere politico e militare. A noi interessa l’intervento umanitario.

Foto:

By https://www.flickr.com/people/45644610@N03 [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

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