Cristiani nel Nord Africa, intervista con mons. Teissier

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La situazione dei cristiani nei Paesi del Nord Africa, gli aspetti peculiari della Chiesa algerina. Sono questi i principali temi affrontati dall’arcivescovo di Algeri, mons. Henri Teissier, durante l’incontro avvenuto questa mattina nella sede della Radio Vaticana. Per saperne di più, ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

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L’arcivescovo di Algeri ha sottolineato gli sforzi volti alla promozione del dialogo interreligioso, tema al centro dell’assemblea plenaria dei vescovi della Conferenza episcopale del Nord dell’Africa. Su questa conferenza, in programma fino a sabato prossimo a Roma, ascoltiamo mons. Teissier:

“Noi vescovi dei quattro Paesi del Maghreb, ci incontriamo in questi giorni per studiare lo sviluppo delle nostre Chiese. A tal proposito sono da rilevare due aspetti: il primo è l’arrivo di numerosi studenti africani, provenienti dal Sud del Sahara; la seconda cosa è la nascita di nuovi gruppi di cristiani delle Chiese evangeliche”.

Rapporti tra islam e cristianesimo

Il presule ha quindi delineato la situazione della Chiesa negli Stati del Nord Africa e ha affrontato la questione dei rapporti tra cristiani e musulmani:

“Noi siamo una minoranza. In questi Paesi, tutta la popolazione di origine libica, tunisina, algerina o marocchina è musulmana. Ci sono alcuni che pensano che noi siamo nemici, cristiani e musulmani: non è vero! Come cristiano non posso essere nemico di nessuno!”.

Dialogo strumento di comprensione

Il dialogo, dunque, come strumento per la comprensione tra i popoli. Ma come edificare una Città di Dio fondata sulla giustizia e sul rispetto reciproco? Ascoltiamo ancora l’arcivescovo di Algeri:

“Il dialogo si fa attraverso il lavoro quotidiano. Noi ricordiamo che Sant’Agostino era un algerino. La Città di Dio non è la città della legge, della Chiesa, o della teocrazia: è una città spirituale che si fa con le persone che aprono il loro cuore alla chiamata di Dio”.

Mons Teissier ha tracciato, infine, la storia della Chiesa algerina, una Chiesa – ha precisato – dell’Algeria e non semplicemente in Algeria.

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