Conferenza internazionale su omicidi di massa

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La minaccia, le responsabilità e la prevenzione dei genocidi. Sono questi i temi centrali della Conferenza internazionale dedicata al drammatico fenomeno degli omicidi di massa che si è aperta oggi a Stoccolma alla presenza dei sovrani di Svezia e del segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Sulle riflessioni emerse, il servizio di Amedeo Lomonaco:

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“Non esiste problema più importante, né obbligo a cui siamo maggiormente tenuti, della prevenzione dei genocidi”. Sono queste le parole con cui Kofi Annan ha ricordato a Stoccolma, aprendo i lavori della Conferenza internazionale, le omissioni e le responsabilità della comunità internazionale. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di analizzare le strategie tese a sradicare un fenomeno che anche dopo la fine del nazismo si è ripetuto più volte negli ultimi decenni in diverse aree del mondo: dalla Cambogia alla regione africana dei Grandi Laghi, alla Bosnia. “Gli avvenimenti degli anni ’90, che hanno drammaticamente colpito l’ex Jugoslavia e il Rwanda – ha spiegato Annan – confermano la gravità del problema e sono particolarmente vergognosi”.

Vigilanza per prevenire i genocidi

“La comunità internazionale – ha aggiunto – aveva chiaramente i mezzi per impedire queste tragedie ma è mancata la volontà”. La Conferenza è l’ultima di un ciclo cominciato nel 2000 sul tema dell’olocausto per iniziativa della Svezia. Alla fine dei lavori, ai quali partecipano le delegazioni dei governi di 58 Paesi e diverse organizzazioni internazionali, è prevista l’adozione di un documento conclusivo che impegni gli Stati aderenti a coordinare la loro azione di vigilanza per prevenire i genocidi, punire i responsabili ed educare le nuove generazioni.

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