Card. Parolin: La Pira, grande operatore di pace

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“Aveva nella Parola di Dio la sua fonte e il suo criterio di giudizio”. Il suo sguardo era rivolto “ai bisogni dei poveri”. Il suo impegno come giurista, costituente, uomo di governo, sindaco di Firenze e l’incessante e lungimirante azione per la pace “erano figli della sua coltivata spiritualità”.  Con queste parole il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin ha ricordato ieri, a quasi quarant’anni dalla scomparsa, la figura del servo di Dio Giorgio La Pira. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Intervenendo alla presentazione, presso la Camera dei deputati, del libro di Mario Primicerio intitolato “Con La Pira in Viet Nam”, il cardinale Parolin ha detto che nella straordinaria figura di questo uomo “si coglie il sapore del profeta”, che individua nuovi percorsi. Ma spicca anche la statura di “un grande politico” che rischia di essere incompreso da quanti, non avendo una vista acuta come la sua, “non colgono la profondità e verità delle sue intuizioni”.

Giorgio La Pira

Impegno politico scandito anche dall’azione per la pace

Il suo impegno orante – ha affermato il cardinale Parolin – si è sempre affiancato all’azione politica, ed in particolare, a quella per la pace. Il valore giuridico della pace che egli volle scolpito nella Carta nella Costituzione Italiana – ha osservato il porporato – “non poteva essere identificato se non in collegamento con il principio fondamentale del valore della persona umana”. La Pira – ha aggiunto il cardinale segretario di Stato – “aveva sperimentato la verità del Vangelo, vivendo da povero con i poveri e come pacifico operatore di pace”.

Il valore della persona umana  al centro del suo pensiero

“Il centro del pensiero di Giorgio La Pira sul valore della persona umana – ha detto il cardinale Parolin – si proiettava nella promozione della pace quale effettiva tutela dei diritti fondamentali”. Il suo messaggio – ha concluso – “interpella il mondo politico e ogni cittadino” ad andare oltre i confini di una nazione “perché la famiglia umana abbia vita comune nella pace”.

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