Bruxelles: vertice su missione di pace in Libano

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

E’ iniziato nel primo pomeriggio, a Bruxelles, l’atteso Vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea sulla missione di pace in Libano. Poco prima dell’apertura del summit, i governi di Israele e Libano hanno posto l’accento su alcuni aspetti. Il premier libanese, Fouad Siniora, ha accolto con soddisfazione la decisione presa dalla Francia di inviare 2.000 soldati per rinforzare l’UNIFIL, la forza di interposizione delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, ha ribadito inoltre che l’esercito dello Stato ebraico rimarrà nel sud del Paese dei cedri fino al dispiegamento del contingente internazionale. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Dal Vertice, iniziato nel primo pomeriggio, si attendono decisioni sul contributo di ciascun Paese europeo che parteciperà alla missione e sul comando della forza internazionale. Sono già state anticipate modalità e dimensioni del contingente: la risoluzione 1701 dell’ONU fissa infatti in 15 mila uomini, ai quali si devono aggiungere altri 15 mila soldati libanesi, il numero dei militari che saranno dispiegati, entro alcune settimane, lungo il sud del Libano per monitorare la tregua tra forze israeliane e guerriglieri Hezbollah. Sono anche state delineate, ma non ancora confermate, le posizioni degli Stati disponibili ad offrire il loro contributo.

Italia pronta ad inviare oltre 3 mila soldati

L’Italia, che alla vigilia del Vertice ha avanzato l’offerta più consistente, si è detta pronta ad inviare fino a 3 mila soldati. La Francia e la Spagna si sono poi dette disponibili a partecipare alla missione, rispettivamente con 2000 e 700 uomini. Prima dell’inizio del Summit, altri Paesi hanno dichiarato di voler inviare forze di terra: la Finlandia, la Danimarca, il Portogallo, la Polonia ed il Belgio. Il premier belga ha promesso, in particolare, un sostanzioso contributo. Non intendono invece inviare truppe di terra ma solo forze aeree o navali la Gran Bretagna, la Germania, la Grecia e la Svezia.

Il nodo del comando dell’Unifil

L’altro nodo centrale della riunione dei 25, in corso a Bruxelles, è il comando dell’UNIFIL. In lizza ci sono Italia e Francia. L’ipotesi più probabile è che il comando della missione strategica sia affidato all’Italia e quello sul campo alla Francia. Sulle regole di ingaggio, si prevede poi una sostanziale adesione a quanto già espresso in un documento dell’ONU, pubblicato nei giorni scorsi. Nel testo si precisa che le armi potranno essere utilizzate per l’autodifesa, per proteggere i civili ma anche in modo “preventivo” contro una minaccia prevedibile.

Regole di ingaggio

In base a questo documento, i soldati del contingente internazionale potranno sparare anche contro chiunque ostacoli le loro attività, la libertà di movimento del personale dell’ONU e delle agenzie umanitarie.  Sul Vertice sono già stati rilasciati, infine, i primi commenti: si tratta – ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan – di “un gran buon inizio” per il dispiegamento di un contingente internazionale in Libano.

Foto:

By https://www.flickr.com/people/45644610@N03 [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

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