Benedetto XVI su bioetica e crisi economica mondiale

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il viaggio apostolico in Francia del 2008, il dibattito sulla bioetica e l’attuale crisi finanziaria sono stati gli argomenti principali al centro del discorso rivolto stamani da Benedetto XVI al nuovo ambasciatore francese presso la Santa Sede, Lefebvre de Laboulaye, ricevuto in udienza per la presentazione delle Lettere credenziali. “La comunità cattolica – ha detto il Papa – è tra le forze vive del Paese”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Benedetto XVI rivolge innanzitutto i propri auguri al presidente transalpino, Nicolas Sarkozy, “per la sua azione a servizio del Paese e del popolo francese”. Il Papa ricorda anche con gioia il viaggio apostolico in Francia, tenutosi lo scorso anno in occasione del 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes. E ribadisce la propria gratitudine a quanti hanno reso possibile il susseguirsi degli incontri, “testimoniando la capacità della fede di mantenere aperto lo spazio dell’interiorità”.

Il contributo delle famiglie spirituali alla Francia

I fedeli – aggiunge il Papa – hanno accolto con interesse e soddisfazione le parole del presidente francese, che ha sottolineato come il contributo delle grandi famiglie spirituali sia stato per la vita della nazione “una grande ricchezza”, di cui sarebbe “folle” fare a meno.

Chiesa e bene comune

Dopo aver ribadito la disponibilità della Chiesa “ad operare in vista del bene comune”, Benedetto XVI fa riferimento al dibattito sulla bioetica, in corso in Francia. Esprime soddisfazione per il fatto che la missione parlamentare sulle questioni relative alla fine della vita, “abbia portato a conclusioni sagge e piene di umanità, proponendo di rafforzare gli sforzi al fine di accompagnare meglio i malati”. Il Pontefice si augura che questa stessa saggezza, che riconosce il carattere inviolabile della vita umana, “possa essere tenuta in considerazione nell’opera di revisione della legge sulla bioetica”.

Progresso scientifico e dignità dell’uomo

Il progresso scientifico – osserva – deve essere guidato dal “perseguimento del bene e della dignità inalienabile dell’uomo”. Soffermandosi sul dialogo tra governo francese e la Chiesa, il Papa ricorda, in particolare, l’accordo appena firmato “sul riconoscimento dei diplomi rilasciati dalle Università pontificie e dagli Istituti cattolici”.

Effetti della crisi

Nel discorso all’ambasciatore francese non mancano inoltre riferimenti all’attuale scenario internazionale. Come in altre parti del mondo, anche il governo transalpino deve infatti affrontare gli effetti della crisi economica mondiale. L’auspicio del Papa è che le misure previste favoriscano la coesione sociale e la tutela dei cittadini più vulnerabili. Queste difficoltà – aggiunge – sono “fonte di inquietudine e sofferenza per molti”, ma sono anche “un’opportunità per migliorare i meccanismi finanziari” e ridurre forme vecchie e nuove di povertà.

Santa Sede e diritti umani

“La Santa Sede – afferma poi il Papa – segue con costante preoccupazione le situazioni di conflitti e di violazioni dei diritti umani”. “Non vi è dubbio – spiega – che la comunità internazionale, in cui la Francia gioca un ruolo importante, possa dare un contributo giusto ed efficace nel promuovere la pace e la concordia fra le nazioni e per lo sviluppo di ogni Paese”. Se rispettate nella loro libertà – afferma infine Benedetto XVI – le religioni “favoriscono la conversione del cuore che conduce all’impegno contro la violenza, il terrorismo o la guerra, e alla promozione della giustizia e della pace”.

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