The camera shoots past some Somalis from the village of Maleel as they watch a US Marine CH-53 Sea Stallion deliver a sling load of wheat donated by the people of Australia. Several Somali men and Australian Army Soldiers wait near the loading zone where the helicopter rotor wash is kicking up large amounts of red dirt. This mission is in direct support of Operation Restore Hope.

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

L’ipotesi di una guerra tra l’esercito etiope e le corti islamiche, che controllano gran parte della Somalia, rischia di diventare una drammatica realtà. Nella regione, dove la tensione è alta anche tra Ciad e Sudan, è sempre più grave, poi, la situazione umanitaria della martoriata regione sudanese del Darfur. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Diventa sempre più reale l’incubo di una guerra tra esercito etiope e guerriglieri islamici. Il premier dell’Etiopia ha annunciato che il suo Paese è pronto ad un conflitto contro le milizie fedeli alle corti islamiche somale. Il primo ministro ha spiegato che è fallito ogni tentativo di instaurare il dialogo con il movimento integralista. Per questo, ha aggiunto, sono stati completati i preparativi per affrontare eventuali ostilità. Sull’altro versante, le milizie islamiche che controllano Mogadiscio e gran parte del centro e del sud della Somalia, hanno già dichiarato la ‘jihad’ contro l’Etiopia. Paese, questo, accusato di aver schierato le proprie truppe a protezione del governo transitorio somalo, insediato a Baidoa.

Situazione drammatica in Darfur

Alle minacce sono già seguiti i primi scontri: domenica scorsa, sei soldati etiopi sono morti in seguito ad un attacco sferrato da guerriglieri delle corti islamiche. Il rischio di una guerra regionale rende ancora più critica anche la drammatica situazione umanitaria nel vicino Darfur, dove ogni giorno muoiono, secondo l’ultimo rapporto dell’UNICEF, 80 bambini sotto i 5 anni.

Tra le vittime donne e bambini

Nel testo l’organizzazione umanitaria sottolinea che nonostante gli aiuti, gli appelli e le pressioni internazionali, donne e bambini continuano ad essere vittime di violenze. Attualmente, almeno 4 milioni di persone – circa due terzi della popolazione del Darfur – subiscono direttamente le conseguenze di questa tragedia: di queste, 2 milioni vivono in circa 700 campi di sfollati.

Il Ciad vuole inviare truppe nella Repubblica Centrafricana

A completare l’inquietante quadro di questa martoriata zona d’Africa c’è, infine, il recente annuncio dell’esecutivo del Ciad di voler inviare proprie truppe nella Repubblica Centrafricana per fermare le offensive dei ribelli appoggiati, secondo N’Djamena, dal governo sudanese.

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