Attentati a Londra: smantellata cellula fondamentalisti

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

E’ stata smantellata la cellula di fondamentalisti responsabili dei falliti attentati del 21 luglio a Londra. Operazioni condotte ieri nella capitale britannica e a Roma hanno portato, infatti, all’arresto di tre terroristi del commando. Il quarto era già stato fermato nei giorni scorsi. Intanto la Corte d’Appello di Roma si è riunita per decidere sull’estradizione in Gran Bretagna del terrorista arrestato ieri nella capitale italiana. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Tutti i terroristi coinvolti nei falliti attentati del 21 luglio sono stati arrestati dalla polizia. A Londra la più grande operazione di polizia dalla Seconda Guerra Mondiale, ha portato ieri all’arresto di due estremisti. Si tratta di Ramzi Mohammed, accusato di aver tentato di far esplodere una bomba nella stazione della metropolitana di Oval, e dell’eritreo Said Ibrahim, l’uomo che secondo gli agenti ha abbandonato su un autobus uno zaino con una bomba. Nei giorni scorsi era anche stato fermato il somalo Yasin Omar, accusato di aver piazzato l’ordigno inesploso in una stazione della metropolitana.

Quarto uomo del commando arrestato a Roma

Il quarto uomo del commando, l’etiope Osman Hussain, è stato arrestato a Roma in un appartamento della periferia grazie alla preziosa collaborazione tra i servizi segreti italiani e quelli britannici. Secondo gli investigatori sarebbe l’aspirante kamikaze che ha tentato di farsi esplodere in una stazione della metropolitana londinese. Gli inquirenti hanno escluso che Hussain stesse preparando un attentato in Italia.

Intervento del ministro Pisanu

Nel suo intervento alla Camera, il ministro italiano dell’Interno, Pisanu, ha affermato che gli attacchi del 21 luglio – in base a quanto rivelato dalle autorità britanniche – avrebbero provocato una strage uguale a quella del 7 luglio se non fosse intervenuto un difetto di funzionamento degli esplosivi.Pisanu ha aggiunto:

“Nel corso delle indagini è stato anche possibile individuare un fitto reticolo di soggetti appartenenti alle comunità eritrea ed etiopica in Italia, ritenuti funzionali alla copertura del latitante. Stiamo seguendo l’evoluzione della situazione complessiva nel Corno d’Africa, dove Al Qaeda si è insediata e da dove tende ad inviare suoi adepti in Europa e nel resto del mondo”.

In relazione alle dichiarazioni emerse durante l’interrogatorio del terrorista, il ministro Pisanu ha comunicato inoltre che sono in corso perquisizioni in almeno 15 province italiane.

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