Attentati contro la polizia a Baghdad

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, un doppio attentato suicida, condotto da due donne kamikaze contro l’Accademia di polizia di Baghdad, ha provocato la morte di almeno 27 persone. Nei pressi del confine con la Giordania è stata trovata, intanto, una nuova fossa comune. A Baghdad si è tenuta, intanto, la quarta udienza del processo all’ex rais e a sette suoi collaboratori per l’uccisione di 148 sciiti avvenuta nel 1982, nel villaggio di Dujail. Il servizio di Amedoe Lomonaco:

Le due donne kamikaze, addette alle pulizie nell’Accademia, sono entrate in una delle classi e si sono fatte esplodere in mezzo agli studenti. Tra le vittime, ci sono cadetti e ufficiali iracheni. Si tratta del primo attacco suicida condotto in Iraq da due donne. Sul terreno, si deve poi registrare un ennesimo, tragico, episodio: nella turbolenta provincia di Al Anbar, roccaforte della guerriglia sunnita, la polizia ha ritrovato i corpi di almeno 20 persone con indosso abiti civili e uccise a colpi di arma da fuoco.

Rapito un consulente della sicurezza Usa

L’esercito islamico ha annunciato poi, con un video, il rapimento di un consulente della sicurezza americano. A Ramadi, un civile è morto nel corso di uno scontro a fuoco tra soldati americani e ribelli. Nel Paese arabo continua intanto, il processo, contro Saddam Hussein. Entrando nell’aula, il deposto presidente iracheno si è rivolto in modo provocatorio agli altri sette imputati. “Buongiorno – ha detto – a tutti coloro che rispettano la legge”. Saddam, che ieri ha dichiarato di non temere la condanna a morte, si è presentato con una copia del Corano, documenti e cartelle. La quarta udienza del processo, trasmessa in differita dall’emittente araba Al-Iraqiya, si è aperta, poi, con una nuova polemica tra l’ex rais e il presidente della corte, il giudice curdo Mohammed al Amin.

Contestazioni della difesa di Saddam Hussein

L’ex dittatore ha contestato la decisione di non rivelare l’identità dei testimoni dell’accusa. “Vogliamo conoscere i loro nomi”, ha aggiunto Saddam. Il processo è quindi proseguito con la testimonianza di una  sopravvissuta al massacro di sciiti a Dujail, nel 1982. Durante la deposizione, la donna è scoppiata in lacrime e l’udienza è stata interrotta. Con un comunicato diffuso su internet, è stata smentita, infine, la morte di Ibrahim al Douri, ex numero due del regime di Saddam. La notizia del decesso dell’ex vice presidente era stata data dal disciolto partito Baath lo scorso 11 novembre.

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