Attacco talebano contro la polizia

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Afghanistan, almeno 14 le persone rimaste uccise in seguito all’attacco sferrato dai talebani contro un quartier generale della polizia. Sempre dal Paese asiatico, arrivano importanti e attese notizie sul sequestro del gruppo di sudcoreani rapiti dai talebani lo scorso 19 luglio. Il  servizio di Amedeo Lomonaco:

La notizia è stata battuta poco fa da varie agenzie di stampa: sono state liberate due sudcoreane rapite dai talebani nella provincia meridionale di Ghazni. Gli stessi talebani avevano annunciato che nel pomeriggio avrebbero consegnato alla Croce Rossa le due ragazze sudcoreane in precarie condizioni di salute. La liberazione sarebbe avvenuta in una zona compresa tra le province meridionali di Ghazni e Zabul. Finora, i rapitori hanno ucciso due ostaggi e restano altri 21 sudcoreani nelle loro mani. Si tratta di un gruppo di giovani missionari cristiani evangelici. I talebani hanno sempre chiesto, in cambio della loro liberazione, la scarcerazione di diversi guerriglieri detenuti nelle prigioni afghane.

Ostaggi, strada dei negoziati sempre aperta

Le speranze per gli altri cittadini sudcoreani tenuti in ostaggio adesso sono affidate, soprattutto, ai negoziati: nei giorni scorsi sono ripresi, infatti, colloqui tra rappresentanti talebani ed una delegazione inviata da Seul per arrivare alla liberazione di tutti i sequestrati. Nelle mani di un gruppo di rapitori talebani rimane anche un ostaggio tedesco che ha riferito ad alcuni mezzi di informazione “di essere molto malato e di sentirsi in pericolo”. A Kabul, intanto, è previsto per domani un incontro tra il presidente afghano, Hamid Karzai, ed il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Sarà l’occasione – si legge in una nota del ministero degli Esteri afghano – per discutere di temi di cooperazione bilaterale e di “questioni di reciproco interesse e di reciproca preoccupazione”.

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