Annuario statistico: crescono i cattolici nel mondo

 
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Radio Vaticana – Il nuovo Annuario Statistico della Chiesa registra la crescita dei cattolici nel mondo, passati dai 757 milioni del 1978, anno di inizio del Pontificato di Giovanni Paolo II, ad un miliardo e 70 milioni del 2002. Nello stesso periodo, i vescovi da 3.714 sono saliti a 4.695, mentre è contenuto l’aumento del numero dei sacerdoti diocesani, che nel 1978 erano 262.485 e nel 2002 sono 267.334. I seminaristi maggiori risultano raddoppiati: da 63.882 a 113.199. In diminuzione le suore: erano 990.768 nel 1978 oggi sono 782.932. In generale la crisi delle vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata colpisce le aree a lunga e consolidata tradizione cristiana, soprattutto l’Europa, mentre il loro incremento è evidente in Africa, in America Latina ed in alcune regioni dell’Asia. Ma come si spiega l’aumento delle vocazioni in Africa e in America Latina? Risponde il padre rogazionista, don Vito Magno, intervistato da Amedeo Lomonaco:

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R. – Credo, soprattutto, per la vitalità delle comunità cristiane, che a motivo anche di un processo di secolarizzazione più lento, conservano più che da noi i valori tradizionali e possono contare su famiglie più unite e più numerose. Inoltre, c’è più attenzione alle fasce povere della società ed una maggiore apertura ministeriale. Per esempio, anche nelle zone dove scarseggia il clero c’è abbondanza di catechisti e animatori sia liturgici sia di opere sociali.

Comunità cristiane, scuole di preghiera

D. – La comunità cristiana resta comunque il principale terreno vocazionale…

R. – Direi proprio di si. Il Messaggio del Papa per questa Giornata lo evidenzia quando invita le comunità cristiane a diventare “scuole di preghiera”. E’ la preghiera ad essere sorgente di vocazioni, come dice Gesù (“Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”) e come non si stancava di ripetere il beato Annibale Di Francia, che il Papa proclamerà santo il prossimo 16 maggio.

Giornata di preghiera per le vocazioni

D. – Quali i punti coincidenti tra l’attuale Giornata e le intuizioni del Di Francia?

R. – Innanzitutto, che si tratta di una Giornata di preghiera. Così l’aveva sognata il Di Francia e per decenni i Rogazionisti e le Figlie del Divino Zelo da lui fondati. In secondo luogo si tratta di pregare perché il Signore chiami e perchè i “chiamati” siano fedeli alla vocazione ricevuta. Infine, perché la preghiera, come scrive il Papa nel messaggio, deve incarnarsi in contesti umani bisognosi di aiuto materiale e spirituale. Perciò una preghiera intesa come il mezzo per eccellenza della pastorale vocazionale!

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