Alta tensione in Nepal: ancora coprifuoco

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

E’ sempre più alta la tensione in Nepal, dove il terzo giorno di coprifuoco imposto nella capitale Kathmandu e le azioni repressive della polizia non bloccano le manifestazioni di protesta contro re Gyanendra. L’opposizione ha anche respinto la proposta avanzata ieri dal sovrano che ha chiesto di avviare trattative per la formazione di un nuovo governo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Migliaia di persone sono dirette verso il palazzo reale di Kathmandu sfidando il coprifuoco diurno e l’ordine dato alle forze di sicurezza di sparare a vista. La polizia antisommossa è disposta intorno al centro della capitale. Per fermare le proteste contro il re Gyanendra, gli agenti hanno anche aperto il fuoco e usato lacrimogeni. Secondo testimoni locali, almeno 100 persone sono rimaste ferite. Dodici di loro sono in condizioni critiche. Le azioni repressive, comunque, non fermano le proteste. Il flusso della folla diretta verso il palazzo reale, presidiato da reparti speciali, avanza infatti tra cori e slogan in favore della democrazia e contro la monarchia.

Falliti i tentativi del re

Le manifestazioni proseguono nonostante la decisione delle autorità nepalesi di rilasciare due dirigenti del Partito comunista arrestati mercoledì scorso al loro rientro in Nepal dall’India, dove avevano incontrato rappresentanti della guerriglia maoista. Sono anche falliti i tentativi di re Gyanendra di risanare le gravi lacerazioni provocate da scioperi e scontri costati la vita, nelle ultime due settimane, ad almeno 14 persone. In un discorso televisivo, rivolto ieri alla nazione, il sovrano ha annunciato di voler rinunciare ai poteri assoluti assunti nel febbraio del 2005 dopo aver esautorato il governo, accusato di non essere riuscito a contrastare la guerriglia maoista.

Il nodo del nuovo premier

Re Gyanendra ha anche invitato i partiti politici a nominare un nuovo primo ministro. Ma i sette partiti dell’opposizione, che hanno deciso di avviare la mobilitazione iniziata lo scorso 6 aprile, giudicano la proposta insufficiente. L’opposizione chiede, in particolare, che si riapra il Parlamento sospeso nel 2002 e si crei un governo multipartitico.

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