Documento “Famiglia e procreazione umana”

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“Mai come ora l’istituzione naturale del matrimonio e della famiglia è stata vittima di attacchi tanto violenti. Da correnti radicali sono sorti nuovi modelli di famiglia”.  E’ uno dei passi del documento “Famiglia e procreazione umana” presentato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. In alcuni casi – denuncia il dicastero vaticano – la legge è chiamata “a legalizzare forme di unione che destabilizzano il matrimonio e la famiglia”. In altri casi – si legge ancora nel documento – è “la morale ad essere mobilitata per cercare di giustificare pratiche bio-mediche che separano nell’unione coniugale il fine unitivo da quello procreativo, la sessualità dall’amore”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Il documento si apre ribadendo un principio fondamentale: solo la famiglia, fondata sul matrimonio, è il luogo adeguato per la procreazione, per una “procreazione responsabile”. La Chiesa è chiamata, quindi, “a proporre il pensiero cristiano sulla procreazione responsabile e familiare a tutti gli uomini”. Nell’attuale clima culturale – si legge poi nel testo – sono due le più gravi minacce: “l’uomo viene concepito soltanto come un individuo”; le manipolazioni di scienza e tecnica sono “i preamboli per arrivare ad un uomo fatto dall’uomo”. “Se l’uomo si arroga il potere di fabbricare l’uomo” – avverte il Pontificio Consiglio – si innesca una inesorabile tendenza all’autodistruzione. Le spinte individualistiche e l’aborto, dove appare chiara l’eclissi di ogni riferimento a Dio, costituiscono altre minacce da arginare.

Famiglia prima cellula liturgica

“Gli errori dell’uomo e della donna nei confronti della vita – precisa il dicastero vaticano – sono anzitutto errori che colpiscono la loro relazione con Dio”. Per questo, il pensiero cristiano sull’uomo deve volare attraverso “le ali della ragione e della rivelazione”, verso la comprensione sempre più profonda del suo mistero. La via indicata è quella della nuova evangelizzazione che passa attraverso l’uomo e la famiglia. Ed in questo cammino, la famiglia, “prima cellula liturgica”, ha un compito fondamentale: “rafforzare il legame tra le generazioni”, “salvaguardare la tradizione di una comunità”.

Il commento del cardinale Alfonso López Trujillo

Sul documento si sofferma il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, cardinale Alfonso López Trujillo:

R. – L’intenzione del documento è ricordare una ricchezza vastissima di tipo dottrinale, con tutti gli orizzonti che si aprono pastoralmente, e vederlo in un insieme. La famiglia fondata sul matrimonio è sede e luogo di un amore totale, vicendevole, reciproco, con una donazione piena e questa totalità è assolutamente centrale. Centrale perché è una donazione esclusiva, è una donazione fedele, è una donazione stabile nel tempo: fino alla morte … E’ una donazione aperta alla vita. La famiglia è il luogo di una procreazione integrale, cioè non è soltanto il concepimento anche se è qualcosa di meraviglioso; non è soltanto la nascita, anche se è un segno splendido. Ma è l’insieme dell’educazione, ed è l’educazione cristiana, ed è l’educazione umana.

L’uomo non è un prodotto

L’uomo non è ‘prodotto’, non è effetto della tecnica, della scienza, di una mediazione che sostituisce la responsabilità, la grandezza dell’atto   umano dell’amore. Nella fecondazione cosiddetta fivet omologa o eterologa, non c’è quell’amore, non c’è quell’unione, non c’è l’essere una sola carne. Ma è una sostituzione per mediazione con tutti i passi conosciuti, e assai difficili, che io direi a volte fanno soffrire tanto la donna. E dunque l’amore umano, l’incontro del corpo e dello spirito in una sola carne, in quella donazione non c’è. Dunque, il documento studia certi aspetti assai conosciuti della famiglia: la famiglia è il luogo vero dell’amore e di quella donazione, come ha ripetuto il Papa, nella “Deus caritas est”; è l’amore unitivo, è la complementarietà tra i sessi.

Confidare nel Dio provvidente

E poi, per esempio, trattiamo il tema della demografia. Il Papa ci ha ricordato, nel messaggio al nostro Pontificio Consiglio in occasione del suo 25mo anniversario, come stiamo attraversando, in diversi continenti, un inverno demografico, ma soprattutto in Europa. Inverno demografico: non c’è più la vita, c’è paura della vita! Dunque, si parla di come gli sposi possono non avere paura della vita ma avere la piena fiducia nel Dio provvidente, nel Dio dell’amore, nel Dio che arricchisce il focolare familiare con una nuova vita.

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