Attacco anticristiano nelle Filippine

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Drammatico attacco contro una comunità cristiana nelle Filippine: almeno sei civili cristiani, tra cui un neonato, sono rimasti uccisi in un assalto sferrato da uomini armati nella cittadina di Patikul, nel Sud del Paese. Su questo attacco ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, il direttore di AsiaNews Bernardo Cervellera:

 

R. – Secondo le notizie che abbiamo ricevuto, sembra che ci siano stati degli attacchi mirati contro dei cristiani. Sconosciuti si sono diretti nei villaggi è hanno chiesto chi fosse cristiano. Dopo, sono tornati con le armi. Hanno sparato e ucciso diverse persone, tra le quali un neonato. Sembra, però, che questa nuova ondata di fondamentalismo provenga più dall’esterno. Da diversi mesi, infatti, il governo stava cercando di dialogare con il mondo islamico fondamentalista di Mindanao e Jolo. Questo attacco costituisce, quindi, un colpo molto duro alla speranza di pace della popolazione locale.

D. – Secondo molti osservatori, questo nuovo attacco è stato sferrato proprio per fomentare le tensioni tra cristiani e musulmani …

R. – Tutto il Sud-Est asiatico, secondo le nostre fonti, è in preda all’influenza di al Qaeda e di movimenti estremisti. I gruppi fondamentalisti cercano di far scoppiare le contraddizioni, di ostacolare la convivenza tra cristiani e musulmani. Questo avviene in Indonesia, in Malesia, nelle Filippine e in tantissime altre parti. A Mindanao ci sono delle influenze di predicatori stranieri che stanno gonfiando ancora di più l’odio confessionale.

D. – Ma cosa vogliono questi gruppi fondamentalisti, che agiscono nel Sud delle Filippine?

R. – Questi movimenti radicali vogliono a tutti i costi radiare i cristiani da questa zona. In alcune città, da 15 mila cristiani adesso ne sono rimasti 2 – 3 mila.

D. – Padre, come vivono questi momenti i cristiani di questa regione?

R. – C’è molto timore, c’è molta preoccupazione e quindi, naturalmente, adesso c’è molta discrezione. Tutte le nostre fonti vogliono rimanere anonime…

Foto:

By Effems [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], from Wikimedia Commons

 

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