Israele cessa azioni nella Striscia di Gaza

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Si rinvigoriscono le speranze di pace in Medio Oriente: con l’obiettivo di arrestare gli attentati anti israeliani, è iniziato stamani il dispiegamento di migliaia di poliziotti palestinesi anche nella zona meridionale della Striscia di Gaza, regione dove ieri si è votato per eleggere i rappresentanti di dieci consigli comunali. Intanto, Israele ha annunciato che l’esercito cesserà ogni operazione nell’area di Gaza. Il nostro servizio:

Nelle elezioni municipali tenutesi ieri nella Striscia di Gaza, il movimento islamico ‘Hamas’ si è aggiudicato 77 dei 118 seggi. Al Fatah, il partito del presidente Abu Mazen, ha conquistato invece solo 26 seggi. L’affluenza ha superato il 70 per cento registrato nelle elezioni presidenziali dello scorso 9 gennaio. La vittoria di Hamas riflette l’ampio sostegno di cui il movimento gode a Gaza, dove fornisce assistenza sociale e alloggi alle persone più indigenti. Nella zona meridionale della Striscia sono stati schierati, inoltre, circa 2 mila poliziotti palestinesi per impedire attacchi anti israeliani da parte di fondamentalisti. Altri 3 mila agenti erano stati dispiegati, la scorsa settimana, nella parte settentrionale della regione.

Israele ordina di cessare operazioni militari a Gaza

Intanto, da Israele arriva un’importante decisione: il ministro della Difesa, Shaul Mofaz, ha ordinato all’esercito di cessare le operazioni nelle zone di Gaza dove opera la polizia palestinese. In una riunione con i vertici delle forze armate è stato valutato anche il piano per il ritiro dell’esercito dalle città della Cisgiordania. Secondo fonti citate dalla stampa israeliana, la prima città che recupererà la propria autonomia sarà Ramallah, sede del quartier generale dell’Autorità nazionale palestinese. Il dispiegamento avverrà gradualmente e, secondo fonti militari, si concluderà a Nablus e a Jenin, considerate “covi di terroristi”.

Non mancano segnali di distensione

Sul terreno sono scoppiati stamani, in Cisgiordania, duri scontri fra dimostranti palestinesi e reparti dell’esercito israeliano. Non si ha notizia di vittime. Nonostante il clima di tensione, non mancano comunque i segnali di distensione: dopo gli sforzi del presidente Abu Mazen tesi ad impedire il ripetersi di attacchi contro lo Stato ebraico, il premier israeliano Ariel Sharon ha sottolineato, infatti, come questo sia un momento favorevole per cambiare la situazione in Medio Oriente: “Credo – ha detto ieri Sharon – che le condizioni siano mature per consentire a noi e ai palestinesi di raggiungere una svolta storica nelle nostre relazioni”.

Foto:

Israel Police [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

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