Medio Oriente: violenza spezza prove di dialogo

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il colloquio di ieri tra il premier israeliano Sharon e Abu Mazen aveva fatto ben sperare. Il dialogo tra israeliani e palestinesi sembrava riannodato. Ma nei Territori palestinesi almeno tre persone sono rimaste uccise in due distinti episodi avvenuti stamani in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. In Israele, intanto, il parlamento ha approvato la finanziaria in prima lettura. Ascoltiamo il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’elezione di Abu Mazen alla presidenza palestinese non ha fermato la violenza nei Territori: due palestinesi, presunti militanti di Hamas, sono rimasti uccisi in una sparatoria con soldati israeliani alle porte di Ramallah, dove ha sede il quartier generale dell’ANP in Cisgiordania. Nella Striscia di Gaza un civile israeliano è morto e tre soldati sono rimasti feriti in un attacco rivendicato dalla Jihad islamica contro un insediamento ebraico.

Sabato la cerimonia di insediamento di Abu Mazen

Il consiglio legislativo palestinese ha reso noto, inoltre, che la cerimonia di insediamento di Abu Mazen si svolgerà sabato prossimo. Ieri il neo presidente palestinese ha ricevuto anche le congratulazioni del segretario di Stato americano, Collin Powell. In un’intervista rilasciata all’emittente Fox, Powell ha affermato che per ricevere l’appoggio degli Stati Uniti, Abu Mazen deve agire “in maniera risoluta contro i movimenti estremisti”.

In Israele primo test per il nuovo esecutivo

nello Stato ebraico, intanto, il nuovo esecutivo di Ariel Sharon ha superato con successo il suo primo test: il Parlamento ha approvato la finanziaria in prima lettura. Per il disegno di legge 64 voti a favore e 53 contrari . Un gruppo di 13 deputati della destra del Likud, che minacciava di votare contro per ostacolare il futuro ritiro da Gaza, ha invece garantito il proprio sostegno. Per l’approvazione definitiva del disegno di legge sono necessarie altre due votazioni. Prima della consultazione, Sharon aveva avvertito che se si fosse trovato in minoranza, avrebbe chiesto elezioni anticipate. L’esercito e la polizia hanno annunciato, infine, di aver terminato i piani operativi per lo sgombero degli insediamenti a Gaza e in Cisgiordania, nell’ambito del piano di disimpegno.

 

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