Iraq: ucciso il governatore di Baghdad

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Ennesima giornata di sangue a Baghdad. Il governatore della capitale irachena, Ali Al-Haidri, è stato assassinato in un agguato. La notizia è stata diffusa poco dopo quella di un nuovo attentato kamikaze che ha provocato undici morti nei pressi della cosiddetta ‘Zona Verde’. Intanto, un giornale degli Emirati Arabi, citando fonti curde, riferisce che sarebbe stato catturato Al Zarqawi, leader di Al Qaeda in Iraq. Ma la notizia è stata smentita da fonti militari americane. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il governatore di Baghdad, Ali Al Haidri, è stato assassinato da uomini armati mentre si trovava a bordo della sua auto nella zona ovest della città. Al Haidri, uscito illeso da un attentato avvenuto lo scorso mese di settembre e costato la vita a due delle sue guardie del corpo, è il più alto esponente dell’amministrazione irachena ucciso dalla guerriglia dopo l’assassinio, nel maggio scorso, del capo del Consiglio di governo, Ezzedim Salim. L’assassinio del governatore è stato rivendicato da un gruppo legato ad Al Zarqawi. La capitale è stata colpita anche da un attacco contro il quartier generale della polizia: l’esplosione di un camion bomba ha causato la morte di almeno 11 persone.

Violenze anche a Samara

A Samara, tre militari iracheni sono rimasti uccisi per l’esplosione di un ordigno e un camionista turco è stato assassinato in un’imboscata tesa da guerriglieri. Fonti del comando statunitense hanno smentito, intanto, la notizia data dal quotidiano degli Emirati Arabi “Al Bayane”, secondo il quale sarebbe stato catturato a Baquba il leader di Al Qaeda in Iraq, il giordano Al Zarqawi. La notizia del presunto arresto del terrorista, sul quale gli Stati Uniti hanno posto una taglia di 10 milioni di dollari, è stata rilanciata anche dalla radio curda, la prima emittente che ha riferito della cattura di Saddam Hussein. Sul fronte politico continua, infine, il dibattito sulle elezioni del prossimo 30 gennaio.

Powell: si voterà come previsto

Il governo provvisorio di Allawi cerca di mediare di fronte all’aut aut posto dalle fazioni sunnite che minacciano il boicottaggio totale del voto. A proporre il dialogo è stato ieri il ministro della Difesa, Hazem Shaalan, che ha espresso la possibilità di posticipare la consultazione, se i sunniti si impegneranno a parteciparvi. Oggi il segretario di Stato americano, Powell, ha ribadito che il voto si terrà come previsto. Per il presidente iracheno, Ghazi Yawar, l’ondata di violenza che sta sconvolgendo il Paese, deve invece indurre le Nazioni Unite a prendere in considerazione un rinvio delle elezioni.

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