Iraq: violenze a Baghdad e nel Triangolo sunnita

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

L’Iraq è stato investito anche oggi da un’ennesima ondata di violenze: un’autobomba è esplosa nel quartiere residenziale di Karrada, provocando – secondo le prime informazioni – diverse vittime. Il veicolo è saltato in aria non lontano da una scuola e molti bambini sono stati colpiti dalle schegge causate dalla deflagrazione. E sempre a Baghdad, nei pressi dell’ambasciata australiana, una mina è esplosa vicino ad una pattuglia statunitense provocando la morte di tre civili. Sulla situazione nel Paese arabo, ci riferisce Amedeo Lomonaco:

Episodi di violenza si sono verificati anche nel cosiddetto triangolo sunnita: a Ramadi tre persone sono morte per furiosi scontri scoppiati tra ribelli e soldati americani. E a Baquba una guardia nazionale irachena è stata uccisa da un ordigno esploso mentre l’uomo tentava di disinnescarlo. Le forze dell’ordine sono state al centro degli attacchi della guerriglia anche a Mosul, dove un’autobomba ha colpito la sede del comando della Forza irachena di protezione degli obiettivi sensibili. Nell’attacco sono state ferite due guardie del locale capo di polizia, scampato all’attentato. Un altro ordigno esploso nei pressi del governatorato regionale di Mosul, ha ucciso un capo tribale e due suoi collaboratori.

Rubate 400 tonnellate di esplosivo

Un portavoce dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha denunciato, inoltre, che sono state rubate circa quattrocento tonnellate di esplosivo convenzionale da un deposito di armi nei pressi di Baghdad. Emergono, intanto, nuovi particolari sulla barbara uccisione, ieri, di una cinquantina di reclute a Diyala nel nord-est del Paese, vicino al confine con l’Iran. Secondo i funzionari della sicurezza irachena, un uomo appartenente alla Guardia nazionale ha fornito diverse informazioni che hanno consentito l’organizzazione della strage.

Nuove evidenze su Abu Ghraib

E sul famigerato carcere di Abu Ghraib, reso tristemente noto da agghiaccianti fotografie che documentano abusi commessi da soldati americani contro alcuni detenuti, esiste anche una documentazione scritta: il quotidiano statunitense ‘Washington Post’ ha rivelato infatti di essere entrato in possesso di un registro sul quale ogni giorno i militari assegnati al penitenziario, annotavano quanto accadeva.  Sulla vicenda dei due giornalisti francesi sequestrati in Iraq, il ministro degli Esteri di Parigi ha dichiarato, infine, che “i fili utili per un dialogo con i rapitori sono stati ristabiliti”.

Situazione critica per i cristiani

E in Iraq è sempre più difficile la situazione dei cristiani. Un laico siriano cattolico di Baghdad ha detto all’Agenzia Fides che i cristiani iracheni celebrano la Santa Messa nei sotterranei della Chiesa. “Viviamo sotto costante minaccia di morte – ha spiegato l’uomo – e ci ritroviamo in quelle che si possono definire moderne catacombe”.

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